Turismo culturale e archeologico per la città di Cagliari
Scavi e valorizzazione delle aree archeologiche presenti nel contesto cittadino ed extraurbano.
Il patrimonio archeologico della città di Cagliari è assai cospicuo e già noto dalla seconda metà del 1800. Esso abbraccia un arco cronologico molto ampio che va dal neolitico antico (6000 a.C.) fino all’epoca medievale (XVI secolo d.C.), che fa di Cagliari una delle città al mondo con il più alto numero di siti archeologici per abitante. Purtroppo attualmente solo una minima parte di essi è fruibile al pubblico, e il loro stato è di completo degrado e abbandono, con enormi potenziali perdite sotto il profilo culturale ed economico, a partire dal promontorio di Capo Sant’Elia, dove sono presenti alcune grotticelle delle più antiche fasi del neolitico (le più note quella del “Bagno Penale” e di “San Bartolomeo”). Sempre nella stessa area è presente la Domus de Janas di San Bartolomeo scavata nel IV millennio a.C. Inoltre, è stato scavato di recente il tempio fenicio e punico di Astarte. A tutto questo si deve aggiungere un monumentale fortino militare risalente alla seconda metà del 1700 nel prospiciente colle di Sant’Ignazio.

Domus de Janas San Bartolomeo
La valorizzazione del patrimonio archeologico in questa parte socialmente disagiata della città, potrebbe rappresentare un riscatto e un deterrente alla criminalità per i suoi abitanti, opportunamente preparati e coinvolti nel progetto.
Un discorso a parte merita il “parco archeologico” di Tuvixeddu. La necropoli punica, pur essendo riconosciuta come la più importante e vasta del Mediterraneo non permette la visita di neppure una delle migliaia scavate nel colle tra Il V e Il III secolo a.C. Gli ipogei più importanti, ovvero quelli di “Sid il guerriero” e “la tomba degli urei”, che presentano delle splendide pitture al loro interno, sono murate da tempo immemorabile.
All’interno del parco di Monte Claro, nella parte nord-occidentale della città, noto già dagli inizi del ‘900 per aver restituito numerose tombe del III millennio a.C., ha restituito alcuni anni or sono, un pozzo sacro di età nuragica (II millennio a.C.) che attende ancora di essere portato alla luce, nonostante l’enorme interesse scientifico e turistico-culturale che emerse al momento della sua scoperta.

Grotta del Bagno Penale
Musei e spazi culturali
Premesso che si ritiene non adeguata alla città la realizzazione di nuove costruzioni, vista la presenza di numerosi palazzi e strutture già presenti e a tutt’oggi inutilizzati, si mostra tuttavia attualmente la necessità di mettere mano al sistema museale della città.
Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari è la realtà museale più conosciuta e tra le più visitate di tutta la Sardegna con i suoi circa 40 mila fruitori all’anno.
Tuttavia la sua collocazione, nel cuore del quartiere di Castello, non facilmente raggiungibile e con pochi spazi per auto e pullman granturismo, viene giudicata “poco appropriata” dai tour operator. A tal proposito sarebbe utile una sede museale più vicina al porto (una sede adeguata potrebbe essere l’ospedale San Giovanni di Dio, una volta dismesso completamente).
Essendo la città di Cagliari la porta di tutta la Sardegna, si è pensato ad un “Museo della Civiltà Sarda” ove raccontare in maniera semplice ed efficace e soprattutto “a misura di bambino” la millenaria storia della Sardegna.
Ogni ala del museo sarà dedicata ad un settore culturale della nostra isola: quello archeologico, storico-artistico, antropologico ed etnomusicografico. Sempre all’interno del museo si prevede la realizzazione di uno spazio giochi e laboratori didattici per i bambini residenti in città e per i visitatori esterni.
Info-point
Creazione di un info-point con spazi da affittare ai vari tour operator con numerosi introiti per il Comune di Cagliari. Per tale scopo si è pensato allo spazio situato sotto il Palazzo Municipale di Cagliari, attualmente utilizzato come sede per mostre temporanee.
Nicola Dessì
Archeologo
Complimenti Nicola. Tanta ricchezza non può più essere sprecata.
È un progetto che fa sognare e i sogni si possono avverare soprattutto quando una donna determinata, come Enrica Anedda Endrich, scende in campo, forte come una donna.